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Ovaio policistico. Esistono altre cure, oltre a quelle ormonali?



La diagnosi di ovaio policistico è una diagnosi molto complessa, a volte molto abusata, che si avvale di elementi clinici come quelli descritti da lei (aumento di peso, acne, peluria in zone normalmente glabre nella donna, anomalie della ciclo mestruale), strumentali (ecografia pelvica) e biochimici (dosaggi ormonali).

Più nello specifico, per motivi oggi ancora non ben compresi, si instaura nella donna una condizione di iperandrogenismo su base ovarica per cui compaiono i segni clinici sopra descritti. Gli androgeni sono gli ormoni maschili che sono alla base dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari nei maschi (peluria, grasso, acne, ecc.). Si instaura, quindi, un circolo vizioso per cui l’ovaio cade in una condizione di anovularietà cronica nella quale i follicoli non vanno incontro a maturazione e successiva ovulazione.

Quindi, agli esami ematochimici, vi sarà un aumento del testosterone e un’inversione del rapporto degli ormoni femminili (FSH/ LH). Infine, in alcuni casi le ovaie appariranno aumentate di volume all’ecografia, tipicamente caratterizzate da tanti piccoli follicoli di dimensioni inferiori al centimetro che si dispongono sulla periferia dell’ovaio stesso. 

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