FAQ

Quali sono gli esami di routine in gravidanza?



In assenza di patologie particolari, i controlli durante la gravidanza riguardano prevalentemente appuntamenti periodici da suddividersi nel corso delle varie settimane.

5-12 settimane. Il primo appuntamento andrebbe pianificato prima di 12 settimane di gravidanza in modo che si possa pianificare la cadenza delle visite. In questa prima fase, una volta accertata la gravidanza attraverso la dimostrazione di un embrione vivo e vitale, normalmente con una ecografia, provvederà a dare dei consigli di natura generale. Verranno prescritte le prime analisi del sangue volte allo studio del gruppo sanguigno e fattore Rh della mamma insieme ad analisi di funzionalità epatica e renale, coagulazione. Si eseguirà anche lo screening delle talassemie. Importante sarà la valutazione delle riserve di ferro ed emoglobina materne fondamentali per il trasporto di ossigeno al feto e necessari per la sua crescita. Infine sarà importante studiare anche la presenza di immunità nei confronti di alcune malattie infettive che vanno raggruppate nell'acronimo TORCH (Toxoplasmosi, Rosolia, Citomegalovirus, Herpes). Laddove non sia dimostrata una protezione queste andranno ripetute tutte le settimane. Infine a queste si debbono aggiungere lo studio delle Epatiti B, C e del virus dell'HIV per valutare il rischio di trasmissione verticale al bambino.
In Italia inoltre per legge debbono essere eseguiti anche lo studio della sifilide e gonorrea con il test su sangue materno. A chiudere questa prima tranche di analisi verranno prescritte anche l'esame delle urine nelle quali si potrà evidenziare una eventuale infezione urinaria da trattare con antibiotici. Durante la raccolta dell'anamnesi generale si andrà poi alla valutazione del rischio di ricorrenza o insorgenza di alcune problematiche della gravidanza come il diabete gestazionale o l'ipertensione gestazionale. Di particolare importanza sarà monitorare il guadagno di peso durante la gravidanza. Esso è legato all'indice di massa corporea iniziale: la donna sottopeso dovrà ingrassare almeno 13-14 kg mentre la donna obesa dovrà dimagrire.


10-14 settimane. A metà-fine del primo trimestre si eseguirà una datazione più accurata della gravidanza su base ecografica, stabilendo l'epoca gestazionale effettiva sulla base della grandezza del bambino. La coppia dovrà essere edotta sulle possibilità diagnostiche delle eventuali anomalie cromosomiche (come la Sindrome di Down) e genetiche fetali. La coppia gode del principio di autodeterminazione, basato però sulla corretta informazione.
Pertanto dovranno essere descritti i limiti e le finalità dei test di screening probabilistici come la Translucenza Nucale associata a un prelievo di sangue (Bi-test) o il più recente DNA fetale su sangue materno. Occorrerà essere chiari sulla natura probabilistica di tali test, che necessiteranno di conferma in caso di risposta positiva con i test diagnostici amniocentesi e villocentesi. La villocentesi verrà eseguita proprio dalla 11 alla 14 settimana. L'amniocentesi dalla 16 alla 18 settimana. Lo studio ecografico precoce in questa epoca se condotto da operatori esperti è in grado di fornire informazioni preziosissime sulla anatomia fetale. Prescrivere l'acido folico per la prevenzione dei difetti del tubo neurale secondo il dosaggio suggerito dall'OMS di 0,4 mg al giorno per tutto il primo trimestre.


14-20 settimane. Laddove la coppia non abbia eseguito test di screening, sarà possibile eseguire un test di screening ecografico per la Sindrome di down basato anch'esso su una ecografia ed un eventuale prelievo di sangue. L'attendibilità di questo test è più bassa (65-70%) rispetto al test combinato NT e Bitest del primo trimestre (85-90%). Dalla 16 settimana sarà possibile eseguire l'amniocentesi. Oltre allo studio dei cromosomi è possibile studiare malattie genetiche quali la fibrosi cistica, la sordità congenita, l'X-Fragile e la distrofia muscolare di Duchenne. A questo appuntamento si controlleranno i risultati degli esami ematologici. Se i livelli di ferro sono bassi, si può raccomandare di prendere integratori di ferro.


19-21 settimane. Si esegue lo screening morfologico delle anomalie fetali. È un esame molto complesso ed accurato condotto di solito da operatori esperti di medicina materno fetale. In casi dubbi vi è la possibilità di eseguire un ecocardiografia fetale. Questo esame viene anche consigliato nelle gravidanze gemellari e in casi di familiarità per malformazioni cardiache.


25-28 settimane. Si prescriverà lo screening per il diabete gestazionale. Alla positività seguirà un approccio nutrizionale adeguato ed attività fisica. Se necessario seguirà una terapia farmacologica a base di Metformina o nei casi resistenti a terapia con insulina.

32-34 settimane. Solo nel caso della prima gravidanza si eseguirà l'ecografia per stabilire un peso fetale stimato. Sarà importantissimo anche stabilire la posizione della placenta che non ostacoli il passaggio del feto attraverso il collo dell'utero (previa) e la quantità di liquido amniotico. E verificare la presenza di un bambino grande per epoca gestazionale. Gli esami sanguigni a questa epoca non prevedono particolari approfondimenti se non quelli routinari.


36-40 settimane. Gli appuntamenti si intensificano ogni due settimane. Saranno prescritti i tamponi vaginali e rettali per la ricerca dello streptococco beta emolitico. Dalla 38 settimane è possibile iniziare i monitoraggio cardiotocografici che danno una buona indicazione del benessere fetale. Solamente nel caso di gravidanze a rischio, assieme alla cardiotocagrafia si eseguirà il monitoraggio biofisico per verificare meglio il benessere fetale.